Quattro membri della tribù
Rguibat-lbihat decidono, dopo la loro visita a Smara, di tornare nei campi
Tindouf 08/10/2012 |
Quattro membri della tribù Rguibat-Lbihat,
fra i beneficiari dell'operazione di scambio di visite familiari, hanno deciso
di installarsi definitivamente nella madre patria e di non tornare nei campi
Tindouf.
Si tratta della signora Guebboula Attaki Bent
Mohamed (43 anni), sua figlia Fatima El Ghali Bent Mohamed Salem Khatri (24
anni), Said Ould Mohamed Lamine Ould Mohamed Ould Al-mokhtar (23 anni) ed suo
fratello Al-Mehdi (20 anni).
Erano arrivati a Smara il 19 settembre scorso,
nel quadro del 17esimo viaggio dell'operazione di scambio di visite sorvegliata
dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di
Tindouf, nel sud algerino.
Operazione di scambio delle visite familiari e ritrovamento dei sahrawi con i loro parenti
In un'intervista con la MAP, Mohamed Salem ha
espresso la sua gioia del suo ritrovamento con la famiglia a Smara ed il suo
''grande sollievo'' per avere posto fine al clavario subito per oltre tre
decenni, che sottolineano avere preso questa decisione dopo avere constatato di
visu l'aumento notevole che ha conosciuto la città di Smara ed il clima di
sicurezza e di stabilità che regna nella madre patria.
''Tutti i Marocchini sahrawi sequestrati nei
campi di Tindouf nutriscono la stessa speranza di tornare alla madre patria e
fuggire le condizioni di vita crudeli, i cattivi trattamenti e l'insicurezza che
vi prevalgono'', ha affidato il sig. Salem, uno dei dignitari delle tribù di
Smara.
''La direzione del Polisario évertue da
mantenere questo stato di dispersione familiare e di separazione tra i genitori
ed i loro bambini'', si ha detto, che comunica che i suoi bambini che dovevano
beneficiare di questa operazione di scambio di visite familiari sono stati
convocati per condurre missioni militari negli accampamenti ''del Polisario''
per impedirgli di tornare alla loro madre patria.
Ha anche raccontato come la sua coniuge è stato
rapito nel 1979 a Madchar Errbib e condotta verso Tindouf, come numerose altre
persone, sotto la minaccia di liquidazione di tutti i membri della sua
famiglia.
Da parte sua il sig. Mohamed Saleh Ould Sid
Al-alem El Idrissi si è rallegrato delle notizie del ritorno dei suoi cugini,
Said e Lmehdi, qualificandolo di ''nuova nascita''.
Le condizioni di vita nei campi sono
''indescrivibili tanto sono grandi le sofferenze psicologiche ed umane e le
privazioni dei diritti dell'uomo più elementari che sopportano le popolazioni'',
ha deplorato, sottolineando che i dirigenti del Polisario sfruttano queste
sofferenze per fare durare il conflitto del Sahara ed arricchirsi deviando gli
aiuti umanitari destinati ai sequestrati.
Il Sig. Mohamed Saleh, sceicco di una tribù
sahrawi a Smara, ha
espresso la speranza che la questione sarà regolata per liberare i Marocchini
trattenuti contro il loro gradimento nei campi e salvarli dei tormenti dei campi
di Tindouf, notando che l'iniziativa marocchina d'autonomia rimane la soluzione
adeguata a questa vertenza artificiale che non ha fatto che peggiorare la
situazione di un grande numero di famiglie disperse.
Esodo massiccio dei Saharawi marocchini dagli accampamenti di Tinduf verso la madrepatria |
lunedì 8 ottobre 2012
Quattro membri della tribù Rguibat-lbihat decidono, dopo la loro visita a Smara, di tornare nei campi Tindouf
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