mercoledì 7 novembre 2012

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde

Suo maestà il re indirizza un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde



07/11/2012







Il Marocco chiama alla mobilizzazione internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, sul territorio algerino



Suo maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista, ha indirizzato, martedì sera, un discorso alla nazione in occasione del 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde.



Suo maestà il re ha ribadito in questa occasione, che il regno tiene con forza alla prosecuzione del processo di regolamento sulla base ''di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia'' e ''sulla base fin da costanti ed obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig. Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.''



Il sovrano, d'altra parte, ha chiamato la Comunità internazionale e l'Algeria a porre fine al dramma sopportato dagli abitanti dei campi di Tindouf, che rinnova il richiamo all'alto commissariato ai profughi per procedere alla registrazione ed al censimento di quest'abitanti.



Suo maestà il re Mohammed VI ha rinnovato l'impegno a favore dell'applicazione della regionalizzazione avanzata, ''cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo.''



In ciò che segue il testo integrale del discorso reale:



''Elogio a Dio.



Preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.



Caro popolo,



Commemoriamo oggi con un grande orgoglio il 37esimo anniversario della gloriosa Marcia Verde, poiché non si tratta soltanto di celebrare un'epopea nazionale che ha incarnato il comportamento civilizzato adottato dal Marocco per il recupero di suo Sahara, ma egli è presa in considerazione anche la realizzazione storica per eccellenza, nella quale attingiamo in modo permanente i valori di patriottismo. Evoca per noi la simbiosi perfetta che collega il trono ed il popolo, come pure l'unanimità senza difetto che si è forgiato attorno alle costanti ed alle sacralità della nazione.



Fedele al giuramento immutabile della Marcia Verde, proseguiamo con fiducia e determinazione la dinamica che ha impegnato, e che è incessantemente rinnovata, per consolidare e consolidare il nostro modello societario voluto ed adottato da tutti i Marocchini.



Grazie sono rese a Dio, il nostro paese ha potuto iscrivere al suo attivo importanti realizzazioni. Frutta delle riforme politiche ed istituzionali sostanziali e profonde che abbiamo avviato con una volontà sincera, in qualsiasi coscienza ed in qualsiasi responsabilità, queste realizzazioni sono anche la conclusione di cantieri che strutturano che abbiamo messo in opera e di iniziative ambiziose che abbiamo lanciato per consolidare la coesione sociale, e garantire ai nostri concittadini le condizioni di una vita libera e degna, perfettamente in fase con le aspirazioni legittime del nostro fedele popolo .



Quest'opzione giudiziosa ha raccolto l'adesione unanime del popolo marocchino che si è interamente investito nel processo di riforme che conduciamo, che ribadiscono così la sua grande fiducia nelle sue istituzioni nazionali ed i suoi orientamenti strategici. Questo appare chiaramente attraverso le realizzazioni principali accumulate dal nostro paese, in particolare la consacrazione dell'alternativa democratica tra la maggioranza e l'opposizione, alternativa che il Marocco conosce dal 1997 e che si iscrive nel quadro di una pratica politica naturale e di una dinamica in movimento perpetuo. Si inserisce anche in un passo prospettivo ed una visione chiara e lucida tanto riguardo ai cittadini che per ciò che sono stati ed insiemi che il nostro paese conta come partner.



A tale riguardo, impegniamo tutti gli attori ed i responsabili, nelle varie istituzioni, a mostrarsi all'altezza delle responsabilità di cui sono responsabile.



Oltre all'esecutivo ed il potere giudiziario, richiediamo tutte le istanze elette, tenendo presente ogni livello, a costringersi in modo permanente al nuovo concetto d'autorità, in tutte le sue dimensioni e le sue ramificazioni. Poiché, infatti, l'eletto deve essere al servizio del cittadino, issarsi al livello della fiducia che ha messo in lui, e di oltrepassare le considerazioni personali o categoriali strette.



Caro popolo,



L'iniziativa giudiziosa di conferire al Sahara marocchino un'autonomia nel quadro della sovranità del regno, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale, costituisce una svolta importante nel processo di regolamento definitivo di questo conflitto regionale artificiale, nella misura in cui accorda a tutte le popolazioni della regione una grande latitudine per gestire i loro affari locali, nel rispetto delle loro specificità culturali.



Tuttavia, la dinamica che quest'iniziativa audacIa ha impegnato mettendo in marcia un nuovo processo di negoziati, non è arrivata, finora, alla soluzione politica consensuale e definitiva scontata, in mancanza di volontà sincera delle altre parti che persistono nei loro maneggi ed i loro stratagemmi ostruzionisti.



Nonostante queste manovre disperate, il Marocco ribadisce la sua volontà di fare avanzare questo processo sulla base fin da costanti e degli obiettivi dei negoziati, come definiti dal consiglio di sicurezza e così come li sono stati confermati da sua Eccellenza Sig.Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.



È per questo che il Marocco tiene a sottolineare la necessità di costringersi ai parametri di ricerca di un regolamento, e soprattutto, di dare prova di realismo e di spirito di consenso positivo, come incarnato dall'iniziativa marocchina d'autonomia che usufruisce di un sostegno che cresce da parte della Comunità internazionale.



Nello stesso contesto, vogliamo ricordare la posizione chiara, espressa recentemente dal signor Segretario generale delle Nazioni Unite, che sottolinea che spetta alle Nazioni Unite, nel quadro delle loro missioni, e parallelamente alla prosecuzione del processo di negoziato, incoraggiare lo sviluppo delle relazioni maroco-algerine, il cui Marocco non cessa di chiamare alla normalizzazione, compresa l'apertura delle frontiere, conformemente ai desideri di un certo numero di paesi e di organizzazioni internazionali.



Parallelamente, il Marocco chiama ad una forte implicazione della Comunità internazionale per porre fine al dramma sopportato dai nostri bambini a Tindouf, all'interno del territorio algerino, dove imperversano, in tutta la loro crudeltà, la repressione, la coercizione, la disperazione e le privazioni, in violazione ovvia dei diritti umani più elementari.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro chiamata all'alto commissariato ai profughi perché, ai sensi delle responsabilità che gli spettano in materia di protezione, e tenuto conto degli impegni internazionali dell'Algeria come paese ospite, proceda alla registrazione ed al censimento della popolazione dei campi, conformemente alle risoluzioni del consiglio di sicurezza del 2011 ed il 2012.



Caro popolo,



Il nuovo ordine magrebino al quale abbiamo richiesto l'anno scorso, diventa oggi più che mai una necessità imperiosa che occorre trasformare in una realtà effettiva e tangibile, in previsione della costruzione della casa maghrebina comune.



Ciò induce per i cinque stati magrebini il dovere di impegnarsi a rompere con l'immobilismo che ipoteca il futuro dell'Unione maghrebina, e che ne fa già il progetto d'integrazione regionale meno avanzato sulla scala del continente africano.



Ciò impone dunque di operare francamente ed in buona fede alla messa a punto di meccanismi di solidarietà, di complementarità e d'integrazione, tale da rispondere alle aspirazioni dei nostri popoli fratelli e liberare le loro energie. Questi meccanismi dovrebbero favorire la valorizzazione e lo sfruttamento delle potenzialità comuni dei nostri popoli, come pure la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali. Permetterebbero inoltre di stimolare la crescita e la creazione di ricchezze e garantire la sicurezza collettiva.



Il Marocco continuerà a rafforzare le sue relazioni con i paesi africani fratelli tanto a livello bilaterale che regionale, nonostante l'ostinazione di alcuni da accamparsi su una posizione anacronistica che si fonda su tesi sterili ed inapplicabili, che ignora o che contrasta così le evoluzioni oggettive che conosce la cartella del Sahara Marocchino.



Parallelamente, il Marocco, sulla base della sua fede incrollabile nella precisione della sua causa e la pertinenza dei suoi orientamenti e stando consapevole interamente del dovere che gli spetta riguardo alle popolazioni del suo Sahara, non permetterà in alcun modo e sotto nessun pretesto soltanto la sorte del suo Sahara cioè tributario dei calcoli e delle manovre basse delle altre parti. È per questo che proseguiremo i processi di sviluppo e d'ammodernamento in corso nel nostro Sahara, con più costanza e determinazione.



A tale riguardo, ribadiamo il nostro impegno da attuare la regionalizzazione avanzata, cominciando, in primo luogo, dalle nostre province del Sud, nei confronti della possibilità che offre alle popolazioni di partecipare alla gestione dei loro affari locali e contribuire allo sviluppo umano integrato e duraturo. Inoltre, crea un clima mobilizzatore portato da una dinamica societaria promettente che favorisce la nascita di nuove elite, in particolare fra le donne ed i giovani, nel quadro di un'alternativa democratica aperta al potere.



Nello stesso ordine di idee, teniamo a salutare l'importanza dei cantieri multipli di sviluppo, lanciati globale a profitto delle popolazioni della regione. Sottoliniamo nuovamente la necessità di rafforzarli e insufflare loro una nuova dinamica in base alle prospettive ambiziose che si aprono grazie ai progetti che strutturano in via di realizzazione, di programmazione o di valutazione.



A tale riguardo, chiamiamo all'elaborazione di un modello di sviluppo regionale integrato e rigoroso, essendo applicato ad una scala più ampia possibile e che mira a creare una sinergia ed una complementarità tra i programmi settoriali. Poiché si tratta di raccogliere le varie sfide che la regione affronta e di favorire la predisposizione di un sistema economico regionale, che sia favorevole alla crescita ed alla creazione di ricchezze e generatore di occupazioni, in particolare a profitto dei giovani.



Per garantire le condizioni di successo di questo progetto ambizioso, ed di questo a disposizione del Consiglio economico, sociale ed ambientale in termini di competenze, di attribuzioni e di composizione plurale, è più atto a garantire la preparazione secondo un approccio che permette la partecipazione delle popolazioni interessate ed il contributo di tutti gli attori nazionali.



Caro popolo,



Proseguendo instancabilmente l'azione che conduciamo in attesa di garantire più progressi e sviluppi economici, sociale e culturale alle nostre province del Sud, ribadiamo con forza la nostra fedeltà al giuramento della Marcia Verde, restando fermamente attaccati all'integrità territoriale del regno, alla sua sovranità piena ed intera ed alle sue costanti incoronate e perseverando nella costruzione del Marocco dell'unità, del progresso e della prosperità.



È il migliore impegno di fedeltà alla memoria dell'artigiano della Marcia Verde, nostro venerato padre, suo maestà il re, Hassan II, che Dio abbia il suo cuore, ed a quella dei martiri dell'integrità territoriale.



Cogliamo quest'occasione commemorativa per rendere omaggio alle nostre forze dell'esercito reale, la polizia reale, le forze ausiliarie, la sicurezza nazionale, l'amministrazione territoriale e la protezione civile, in particolare quelli dei loro membri che sono disposti nelle nostre province sahariane, e di cui salutiamo la mobilizzazione costante per vegliare alla sicurezza e la stabilità della patria, come pure la devozione nella difesa della sua integrità.



''Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh''.














Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com

lunedì 8 ottobre 2012

Quattro membri della tribù Rguibat-lbihat decidono, dopo la loro visita a Smara, di tornare nei campi Tindouf

Quattro membri della tribù Rguibat-Lbihat, fra i beneficiari dell'operazione di scambio di visite familiari, hanno deciso di installarsi definitivamente nella madre patria e di non tornare nei campi Tindouf.


Si tratta della signora Guebboula Attaki Bent Mohamed (43 anni), sua figlia Fatima El Ghali Bent Mohamed Salem Khatri (24 anni), Said Ould Mohamed Lamine Ould Mohamed Ould Al-mokhtar (23 anni) ed suo fratello Al-Mehdi (20 anni).
Erano arrivati a Smara il 19 settembre scorso, nel quadro del 17esimo viaggio dell'operazione di scambio di visite sorvegliata dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di Tindouf, nel sud algerino.

Operazione di scambio delle visite familiari e ritrovamento dei sahrawi con i loro parenti
In un'intervista con la MAP, Mohamed Salem ha espresso la sua gioia del suo ritrovamento con la famiglia a Smara ed il suo ''grande sollievo'' per avere posto fine al clavario subito per oltre tre decenni, che sottolineano avere preso questa decisione dopo avere constatato di visu l'aumento notevole che ha conosciuto la città di Smara ed il clima di sicurezza e di stabilità che regna nella madre patria.
''Tutti i Marocchini sahrawi sequestrati nei campi di Tindouf nutriscono la stessa speranza di tornare alla madre patria e fuggire le condizioni di vita crudeli, i cattivi trattamenti e l'insicurezza che vi prevalgono'', ha affidato il sig. Salem, uno dei dignitari delle tribù di Smara.
''La direzione del Polisario évertue da mantenere questo stato di dispersione familiare e di separazione tra i genitori ed i loro bambini'', si ha detto, che comunica che i suoi bambini che dovevano beneficiare di questa operazione di scambio di visite familiari sono stati convocati per condurre missioni militari negli accampamenti ''del Polisario'' per impedirgli di tornare alla loro madre patria.
Ha anche raccontato come la sua coniuge è stato rapito nel 1979 a Madchar Errbib e condotta verso Tindouf, come numerose altre persone, sotto la minaccia di liquidazione di tutti i membri della sua famiglia.
Da parte sua il sig. Mohamed Saleh Ould Sid Al-alem El Idrissi si è rallegrato delle notizie del ritorno dei suoi cugini, Said e Lmehdi, qualificandolo di ''nuova nascita''.
Le condizioni di vita nei campi sono ''indescrivibili tanto sono grandi le sofferenze psicologiche ed umane e le privazioni dei diritti dell'uomo più elementari che sopportano le popolazioni'', ha deplorato, sottolineando che i dirigenti del Polisario sfruttano queste sofferenze per fare durare il conflitto del Sahara ed arricchirsi deviando gli aiuti umanitari destinati ai sequestrati.

Esodo massiccio dei Saharawi marocchini dagli accampamenti di Tinduf verso la madrepatria
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com
 

 
 

mercoledì 3 ottobre 2012

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara

Una rivista africana dedica un posto importante nelle sue due edizioni all'autonomia ed al ruolo del Corcas nella cartella del Sahara



3/10/2012



African Caucus: la soluzione si trova nel processo di devoluzione raccomandato dal Corcas



''L'African Caucus'', rivista ''del centro indipendente della ricerca e dell'iniziativa per il dialogo'' (Cirid), ha dedicato alla questione del Sahara, un posto importante nelle sue due edizioni dell'il 19 e il 25 settembre.





Un editoriale, un articolo sul ruolo del Consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) ed un'intervista con il sig. Ahmed Mghizlat, membro del Corcas, hanno permesso alla rivista del Cirid di analizzare l'importanza della ricerca di una soluzione politica negoziata, fondata sull'iniziativa marocchina per l'autonomia al Sahara e la sua attualità per la sicurezza e la stabilità in Africa.

In un editoriale intitolato ''perché no? '', il responsabile di questa pubblicazione, il sig. Déo Hakizimana, scritto: ''da quando ci siamo interessati ai dibattiti in corre sullo statuto d'autonomia di Sahara Occidentale, la questione ha mantenuto la sua pertinenza e la sua conflittualita nell'ordine del giorno politico africano attuale''.



L'autore dell'editoriale ritiene che ci siano due ragione per l'attualità della questione, una è storica, riguarda il fatto che il conflitto ''non sembra avere subito l'usura del tempo e resta un'attualità viva„.

La seconda riguarda la situazione regionale e riguarda il fatto che ''il futuro della regione sembra anche essere tuffato e nel vicolo cieco''.



A questo riguardo la rivista ritiene che per la regione ''la rinascita di una logica marziale, in una zona che si trova sotto alta tensione terroristica, sarebbe un incubo, anche per l'Europa mediterranea''.

Per superare questa situazione, ma anche riportare il Marocco “alla famiglia del OUA Unione africana'', che ''ha bisogno di trovare uno dei suoi. E non dei inferiori'', la rivista del Cirid ritiene che occorra sapere ''parlarne. Dialogare. Meditare. Trovare compromessi realistici e realizzabili''



E a questo proposito, 'il dialogo-possibile sulla questione dello statuto d'autonomia messo sulla tavola dal Marocco merita che vi si presta attenzione'', conclude l'editoriale.



Ciò riporta il dibattito sul ruolo che gioca e continua a giocare Corcas in questa cartella del Sahara.

Ricordando le condizioni e la data di fondazione del Corcas, con sua maestà il Re Mohammed VI, la rivista del Cirid segnala che il Consiglio ha per carico ''di sostenere la validità di una terza via per Sahara Occidentale: quella dell'autonomia'', così come la ha proposta il Marocco.



Oltre alle missioni di assistere sadomaso il re per la difesa dell'integrità territoriale e l'unità del regno, la promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale delle province sahrawi e la preservazione della loro identità culturale, ''African Caucus'' conclude che “la soluzione al più vecchio conflitto territoriale dell'Africa si trova forse al termine del processo di devoluzione raccomandato dai membri del Corcas''.



Nell'intervista accordata, alla rivista del Cirid, il sig. Ahmed Mghizlat ritorna su queste missioni attribuite al Consiglio e considera che il piano d'autonomia sotto la sovranità marocchina è “una soluzione di compromesso che prevede competenze ampie per i Sahrawi, in particolare nel dominio dell'istruzione o della sanità''.



Il Sig. Mghizlat ritiene che per Sahraouis loro anche ''la secessione sahraouie sia un miraggio; la costituzione di uno Stato in questa regione non sarebbe né realizzabile, né sostenibile. C'è soltanto il progetto d'autonomia che sia evidente e realizzabile''.



Il rappresentante del Corcas ricorda che ''è la prima volta che un paese Africano-o stesso arabo si propone di assegnare tale statuto d'autonomia.''



Ritiene che il Marocco ''dia prova di coraggio ed anche di prima-gardisme'', prima di ritenere che questo conflitto sia legato alla guerra fredda, in particolare quando ''alcuni paesi vicini al blocco dell'est, hanno strumentalizzato il conflitto allo scopo di privare il Marocco della sua frangia costiera che dà sull'Atlantico''.



Il Sig. Ahmed Mghizlat rappresenta Corcas nell'ambito della delegazione del Marocco alla sessione del Consiglio dell'ONU dei diritti dell'uomo a Ginevra e pertanto partecipa ai lavori dell'esame periodico universale della situazione dei diritti dell'uomo.



A questo proposito, interrogato sul passo marocchino in materia, segnala che ''l'approccio partecipe è stato quella del Marocco e del Corcas dal 2006'', in materia dei diritti dell'uomo.



Il centro indipendente da ricerca e di iniziative per il dialogo è un'istituzione africana ed internazionale che beneficia di uno statuto consultivo Ecosoc, presso le istanze delle Nazioni Unite a Ginevra.












Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com











martedì 2 ottobre 2012

S.M. il re indirizza un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU


S.M. il re indirizza un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU

01/10/2012





Il Marocco proseguirà la sua cooperazione con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato senza modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto



Sua maestà il Re Mohammed VI, ha indirizzato venerdì un discorso al 67esima sessione dell'assemblea generale dell'ONU. Dopo avere evocato il ruolo e le missioni che spettano alle Nazioni Unite e fra cui il regno è destinatario, il discorso reale evoca la questione del Sahara.



Segnala a tale riguardo che ''il Marocco rimane impegnato e pronto a negoziare sulla base fin da regole stabilite e sovente ribadite dal consiglio di sicurezza, e partire dall'iniziativa d'autonomia che la Comunità internazionale considera come seria, realistica e credibile''.



Per quanto riguarda il Minurso, il Marocco ''proseguirà la sua cooperazione costruttiva con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato dal consiglio di sicurezza e che non subirà alcuna modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto''.



In ciò che segue il testo integrale del discorso reale di cui lettura è stata data da S.A.R il principe Moulay Rachid, che rappresenta il sovrano ai lavori di questa sessione:



''Elogio a Dio, preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni,



signor Presidente, maestà, Altezze, eccellenze, signore, signori,



vorrei, innanzitutto, indirizzare le mie congratulazioni più calorose al signor Presidente, in occasione della sua adesione alla presidenza della presente sessione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.



È una prova della stima portata al vostro paese ed un riconoscimento dell'esperienza ricca diplomatica che è al vostro attivo. Tengo anche a salutare gli sforzi fatti dal vostro predecessore, Signor Nasser Al Nasser, come pure le realizzazioni che ha compiuto nel corso dell'anno passato. Mi rallegro anche per l'azione sostenuta che conduce sua Eccellenza Signor Ban Ki-moon, il segretario generale della nostra organizzazione, e della sua rapida reattività alle crisi.



Saluto, allo stesso titolo, le iniziative che prende per permettere alle Nazioni Unite di raccogliere le sfide crescenti che conosce il mondo.



Signor Presidente,



La realtà internazionale oggi è caratterizzata da cambiamenti così importanti come rapidi, la cui principale manifestazione è la persistenza della crisi economica mondiale, con le sue numerose ramificazioni e la moltiplicazione dei focolari di tensione, delle vertenze politiche e dei conflitti armati.



A queste costrizioni si aggiungono sfide globali così complesse che superano le frontiere e le possibilità degli stati. Sono in particolare le sfide dello sviluppo sostenibile, della tutela dell'ambiente, del rispetto dei diritti dell'uomo, dell'aumento del terrorismo internazionale e del crimine organizzato di ogni specie. Di fronte a queste trasformazioni ancora all'opera, dobbiamo, come Stati membri, mettere a disposizione delle Nazioni Unite i mezzi necessari per affrontare le sfide summenzionate. Occorrerà, a questo scopo, allargare gli orizzonti dell'organizzazione, rinnovare il suo modo d'azione, pur preservando i suoi principi ed i suoi obiettivi, perché possa affermarsi come attore che opera per una gestione politica efficiente, e come strumento di gestione economica equa.



Signor Presidente,



Il regno del Marocco fa la sua la vostra volontà di attribuire tutta l'importanza richiesta nel regolamento dei conflitti con i mezzi pacifici. Saluta la decisione di mettere la sessione attuale dell'assemblea generale sotto il tema del consolidamento di questo principio cardinale della carta delle Nazioni Unite.



La realizzazione della pace e della sicurezza internazionale resta consustanziale alla missione storica attribuita alle Nazioni Unite. Infatti, lo spiegamento di decine di migliaia di caschi blu in tutte le regioni del mondo per garantire la protezione dei civili e predisporree una piattaforma propizia al dialogo politico tra i protagonisti è la prova di ferro del ruolo vitale che cade alla nostra organizzazione in questo dominio.



Il regno del Marocco è fiero di essere fra i paesi che, molto presto, hanno contribuito alle operazioni di mantenimento della pace. Ha inviato, finora, più di 50.000 membri forze armate reali in varie regioni del mondo, al servizio degli obiettivi nobili delle Nazioni Unite. Il Marocco si farà molto di portare ancora e senza esitazione, il suo contributo alla gestione delle crisi, parallelamente allo sviluppo della diplomazia preventiva.



L'esperienza che le Nazioni Unite hanno accumulato nei paesi in preda a conflitti ha mostrato tutta l'importanza che c'è a garantire il passaggio ordinato e fluido della fase d'instaurazione della pace, a quella del suo consolidamento. È dunque imperativo di soddisfare le necessità insistenti di questa fase critica, sotto pena di vedere del paese, o tutta la regione interessata dal conflitto, affondare nuovamente nella violenza e la divisione.



Signor Presidente,



Il continente africano ha conosciuto, nel corso dell'anno passato, un grave deterioramento della situazione in alcune regioni, in particolare quella del Sahel e del Sahara, in seguito agli atti criminali, terroristici e secessionisti che minacciano ormai la loro stabilità.



La repubblica del Mali sorella è in presa con eventi che mettono nel pericolo la sua integrità territoriale, la sua unità nazionale e la sicurezza dei suoi territori. Nonostante gli sforzi sinceri che fanno gli stati della regione, cui il Marocco, come pure la Comunità economica degli stati dell'Africa dell'Ovest, il contributo delle Nazioni Unite rimane necessario per creare un consenso nazionale, che permette di superare la crisi politica e affrontare la spinta separatista nel Nord. Di qui l'imperativo di uno sforzo concentrato ed indipendente da parte della nostra organizzazione. A questo proposito, tengo a ribadire ai nostri fratelli del Mali l'impegno del Marocco da continuare a fornire loro aiuto e sostegno efficace per fare giungere il processo politico e garantire la preservazione della loro unità nazionale e l'integrità territoriale del loro paese.



Parallelamente, il regno del Marocco apprezza al loro valore giusto i progressi sensibili che sono stati registrati in varie regioni del continente africano, soprattutto in Costa d'Avorio e nella repubblica democratica del Congo, in attesa di aprire la via alla riconciliazione nazionale, e ad una pratica politica normale. Il Marocco ribadisce anche il suo impegno fermo da proseguire i programmi di cooperazione e di solidarietà con i paesi africani fratelli, secondo formule rinnovate ed efficienti di cooperazione Sud-Sud al servizio del cittadino africano. I cambiamenti che sono intervenuti nella regione araba traducono la volontà dei popoli interessati di costruire società democratiche dove i diritti dell'uomo sono rispettati ed i cittadini usufruiscono della parità delle opportunità e di una vita degna.



I popoli fratelli della Tunisia, della Libia, dell'Egitto e dello Yemen hanno inaugurato un'era nuova ed hanno superato tappe importanti sulla via della transizione democratica, nonostante un clima politico complesso ed agitato le cui costrizioni comandano che la Comunità internazionale porti sostegno ed assistenza a questi stati. Purtroppo, il popolo siriano continua, da parte sua, a pagare, ogni giorno, del suo sangue, il prezzo della libertà, nella speranza di un cambiamento democratico che permette a tutte le sue componenti di partecipare alle trasformazioni che auspica.



A partire dalla sua posizione di unico membro arabo del consiglio di sicurezza, il Marocco ha apportato un contributo sostanziale alla mobilizzazione di sostegno internazionale a favore delle iniziative e delle risoluzioni della lega araba. Chiama a sforzi concertati ed azioni ferme per portare il regime siriano a mettere un termine alla violenza, e condurre un'operazione di transizione politica che include tutte le sensibilità esistenti, risponde alle aspirazioni del popolo siriano e garantisce l'integrità territoriale e l'unità nazionale della Siria, come pure la stabilità della regione molto intera. Nello stesso tempo, occorre mobilitare le risorse finanziarie necessarie per soddisfare le necessità dei profughi negli stati della vicinanza, e mossi degli interni e ridurre le sofferenze e la tragedia sopportate da questo popolo fratello.



In questo contesto, il Marocco continua a testimoniare la sua solidarietà, fornendo prestazioni mediche quotidiane, sul campo, ai profughi siriani nel regno giordano fratello hachemita. Ma gli sviluppi accelerati che conosce la regione araba possono farci dimenticare la sfida fondamentale cronica soltanto costituisce il regolamento della questione palestinese.



Si noterà a questo proposito che il regno del Marocco chiama alla mobilizzazione del sostegno internazionale a favore dei passi intrapresi dall'autorità nazionale palestinese, in attesa di ottenere lo statuto di Stato non membro. Pertanto, lo considera però di quanto il negoziato è la via più indicata per il recupero dei diritti nazionali legittimi del popolo palestinese e per l'instaurazione di uno Stato palestinese indipendente, di uno solo che tiene, realizzabile a tutti i livelli e vive nella pace e la sicurezza ai lati di Israele.



Aspettiamo dunque dalla Comunità internazionale che cambia approccio per risolvere questa crisi rivedendo il suo modo d'intervento ed i suoi meccanismi d'azione, per riprendere i negoziati diretti non appena possibile, nelle migliori condizioni, con l'impegno ed il patrocinio delle potenze influenti.



Tuttavia, quest'obiettivo può essere raggiunto soltanto mettendo fine alla politica del fatto compiuto. A questo proposito, non abbiamo cessato di fustigare con forza il piano israeliano che mira a giudaizzare Gerusalemme-Est occupata, ad occultare l'identità spiritosa e civilizzazionale e modificare le sue caratteristiche architetturali e demografiche. Ribadiamo dunque che non ci puo essere pace senza Gerusalemme-est, come capitale dello Stato palestinese indipendente.



Signor Presidente,



Convinto dell'efficacia e dell'utilità dell'azione regionale comune, il regno del Marocco ha intrapreso iniziative e banco dei contatti bilaterali in previsione dell'operazionalizzazione dell'Unione maghrebina.Infatti, è persuaso della necessità strategica di questo raggruppamento regionale unificatore che risponde alle aspirazioni legittime dei nostri popoli fratelli e che è dettato dalle sfide securitarie ed in materia di sviluppo che si pongono ai nostri cinque stati. Per livellare gli ostacoli suscettibili di ostacolare la volontà di ridare corpo a quest'ambizione maghrebina, il regno del Marocco ha contribuito, con tutta la sincerità e la serietà necessaria, ai negoziati che mirano a trovare una soluzione politica, realistica e negoziata,per la vertenza regionale artificiale suscitata attorno al Sahara Marocchino, soluzione che garantisce la sovranità territoriale e l'unità nazionale del regno, e permette il raggruppamento delle famiglie ed il rispetto delle specificità della popolazione della regione.



Il Marocco rimane impegnato e pronto a negoziare sulla base fin da regole stabilite e sovente ribadite dal consiglio di sicurezza, e partire dall'iniziativa d'autonomia che la Comunità internazionale considera come seria, realistica e credibile. Come proseguirà la sua cooperazione costruttiva con il Minurso, sulla base del mandato che gli è stato assegnato dal consiglio di sicurezza e che non subirà alcuna modifica, né nella sua natura, né nel suo contenuto.



Signor Presidente, maestà, Altezze, eccellenze, signore, signori,



Non posso concludere questo discorso senza evocare la necessità di una lotta collettiva, coordinata ed efficace contro tutte le forme d'estremismo, di odio, e di xenofobia, e contro qualsiasi provocazione o danno alla fede ed alla sensibilità dell'altro, qualunque ne siano gli apparecchi mobili e le manifestazioni.



Di fronte all'aumento di questi fenomeni odiosi ed alle loro ripercussioni drammatiche, gli sforzi che spiega ogni Stato a livello nazionale, per fare faccia, deve integrarsi in una strategia internazionale coordinata, che tiene conto delle iniziative nobili che sono state lanciate, che mobilitano tutti gli organismi delle Nazioni Unite, e che si sostengono su impegni chiari e sulla regolazione e la disseminazione delle migliori pratiche nazionali e regionali in materia. Ci spetta a noi, Stati membri, fornire i mezzi necessari e ribadire la volontà politica di sostenere la nostra organizzazione e riformare le sue strutture ed i suoi mezzi d'intervento, in attesa di fare uno strumento efficace per la realizzazione della pace, la sicurezza e la cooperazione e garantire la diffusione necessaria dei valori di tolleranza e di coesistenza, al servizio dell'umanità molto intera.



''Wassalamou alaîkoum wa rahmatoullahi wa barakatouh''.







Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com

lunedì 24 settembre 2012

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

Gelo della questione del Sahara, deterioramento della sicurezza al Sahel… il problema, è l'Algeria (giornale spagnolo)

19/09/2012



Dal 1975, l'Algeria ha speso circa 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara



Cosa avviene realmente al Magreb? Quale è il vero problema in questa regione dell'Africa? Si tratta soltanto degli effetti collaterali del terrorismo e dell'assenza di sicurezza nella regione del Sahel e dell'Africa del nord o è la conseguenza di interessi algerini ben definiti?



Certamente, l'affare del Sahara non ipoteca soltanto il futuro e la sicurezza nella regione, ma il conflitto tra il Marocco e l'Algeria, che risale all'epoca ''della guerra famosa delle sabbie'' nel 1963, aggiunge un po'di intransigenza alla posizione algerina.



Così l'Algeria tenta di torcere il braccio in Marocco ed isolarlo, giocando le sue carte vincenti ed aiutandosi dei petrodollari.



Dal 1975 e fino ad oggi, l'Algeria non ha speso meno di 600 milioni di dollari per la sua causa strategica al Sahara. Presi un elevato per trovare uno sbocco al petrolio algerino sull'oceano atlantico.



Occorre tenere conto da un lato della chiusura durante anni delle frontiere terrestri tra i due paesi e di altro che l'Algeria prova a scocciare il Marocco rifiutando sistematicamente di aprire queste frontiere, nonostante i danni che ciò porta agli interessi commerciali.



Il Marocco tenta di ridurre tramite una diplomazia attiva i danni, conseguenze del blocco e dell'isolamento imposto al regno del Marocco da parte dell'Algeria, in particolare dall'arrivo di Abdelaziz Bouteflika al potere.



Nessun analista ignora soltanto l'immagine del conflitto del Sahara Occidentale è prioritario per l'Algeria, che predomina il suo burattino chiamato fronte del Polisario e che tenta di fuorviare l'opinione pubblica internazionale sostenendo che la calma e la stabilità regnano nei campi di Tindouf, cosa che non è completamente conforme all'assenza di sicurezza nella regione.



In questo clima di tensione e per ricambiare l'immagine sparsa sull'assenza di sicurezza nella regione, interviene la visita di Kerry Kennedy a Laayoune ed a Tindouf. Una visita che è stata duramente criticata dalle organizzazioni favorevoli al Marocco, per averla ignorato palesemente.



Secondo il giornale elettronico ''Algeria Times'', il soggiorno del presidente del centro Robert Kennedy, Kerry Kennedy, in Algeria ha causato spese incredibili, che hanno raggiunto 140 milioni di dollari, per le 24 ore soltanto, che ha dedicato alla visita dei campi dei profughi sahrawi a Tindouf.



Il giornale segnala che i negoziati tra il regime di Algeri e Kerry Kennedy hanno dato luogo ad una condizione, la preparazione di una relazione ostile al Marocco. Kerry Kennedy era accompagnata, durante la sua visita da un gruppo di predicatori anglicani che appartengono ad una chiesa che si chiama ''la roccia della chiesa di Gesù'', e che sono state presentate ai media come attivisti dei diritti dell'uomo. E Kerry Kennedy ha insistito affinché possano accedere ai campi ''come condizione indispensabile''.



Questi missionari anglicani sono stati ricevuti dal Presidente pretese della repubblica sahrawi, Mohamed Abdelaziz. Un accordo è intervenuto per autorizzare più di 500 bambini campi a passare le vacanze agli Stati Uniti, sotto la cornice e la responsabilità della suddetta chiesa.



Kerry Kennedy ed i suoi accompagnatori sono stati interrogati sulla questione intesa ad accertare se come responsabili dell'insegnamento dell'inglese nei campi, utilizzeranno manuali scolastici e pedagogici pubblicati dalla chiesa americana conosciuta per la sua attività missionaria e la sua propaganda a favore della dottrina anglicana.



In questo contesto, è importante mettere sotto le luci della ribalta, la visita effettuata dall'ONG americana ''Teach the Children international'', di cui la presidente la signora Nancy Huff, ha dichiarato che il mantenimento dei campi profughi a Tindouf è una perdita di tempo e che è tempo di permettere ai Sahrawi di ritornare al loro paese.



Le militanti dei diritti dell'uomo, Nancy Huff e Katherine Porter Cameron hanno anche segnalato che il ritorno dei Sahrawi alla loro madre-patria, il Marocco, è una necessità di porre fine alle loro sofferenze, in occasione di una riunione con i capi ed i Chioukh delle tribù, come pure degli attivisti sahrawi, a Laayoune dal 12 al 14 settembre, durante la visita effettuata dall'ONG per prendere conoscenza delle realizzazioni economiche e sociali come pure della situazione dei diritti dell'uomo in questa città, che si trova al sud del Marocco.



Si è insistito sull'importanza dell'autonomia ed un'esperienza che riesce in numerosi paesi, segnalando che quest'iniziativa permetterà di raccogliere le famiglie sahrawi e di vivere con dignità nel loro paese il Marocco.



La Sig.ra Huff che ha lavorato nel quadro di missioni umanitarie per molto tempo nei campi di Tindouf, ha dichiarato in occasione di una riunione con il Presidente ed i membri del Consiglio comunale di Laayoune, che ha scoperto durante la sua visita ai campi, numerosi e gravi danni ai diritti dell'uomo, tra cui deviazioni dell'aiuto umanitario internazionale destinato ai Sahrawi dei campi.



Ha aggiunto che la delegazione americana preparerà una relazione che sarà consegnata al congresso americano, alla Casa Bianca, al ministero degli esteri ed ai membri del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.



Ma come lo abbiamo detto, l'Algeria è il più grande imputato di ciò che avviene nella regione maghrebina. Con l'arrivo di Bouteflika al potere come il Presidente della repubblica algerina, la politica estera degli Stati Uniti ha effettuato un giro di 180 grado (occorre ricordare che durante la guerra fredda l'Algeria era combinata con l'Unione sovietica ed il Patto di Varsavia).



Pertanto la politica di Bouteflika riguardo agli Stati Uniti ha due aspetti: la prima è la politica ufficiale, la seconda è la politica dell'organizzazione non governativa, nella quale la diplomazia americana svolge un ruolo determinante.



Non occorre dimenticare che la presenza americana in Africa ha una cattiva reputazione, ed in questo senso dobbiamo constatare che nel 2013, il quarto del petrolio e delle materie prime consumate negli Stati Uniti proverrà dall'Africa, in particolare dall'Algeria.



Di là, ''un centro di ricerca'' israeliano e l'istituto degli studi strategici e politici ha chiamato alla predisposizione di un ordine militare americano per l'Africa, Africom, che la propaganda algerina ci dice che ''si trova'' a Tan-Tan (Marocco). Ma in realtà si trova a Tamanrasset (Algeria).



Più precisamente, il giornalista della televisione americana, Emy Goodman ha indicato durante il programma ''la democrazia ora'', a proposito dell'Africom, che è stato inaugurato dall'amministrazione repubblicana del Presidente Bush verso la fine della sua legislatura, sotto l'ordine dell'ex coordinatore securitario tra Israele e l'autorità palestinese.



L'avviso di quest'ordine ha suscitato un'opposizione forte in Africa, e nessun governo ha accettato di accogliere l'ordine generale, che è restato alla fine sulle basi militari americane comuni in Italia ed in Germania.









Fonti:



Il portale politico del Sahara occidentale:

www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:

www.sahara-online.net

Il portale della cultura hassani:

www.sahara-culture.com

Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-developpement.com

Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:

www.sahara-social.com

Il portale delle città del sahara occidentale:

www.sahara-villes.com

martedì 15 maggio 2012

Il movimento dei non allineati sostiene il processo di negoziato sotto l'egida dell'ONU sul Sahara

La conferenza ministeriale del movimento dei non allineati (MNA) ha sottolineato, giovedì al termine dei suoi lavori a Charm El Cheikh in Egitto, l'appoggio al processo di negoziati che riguardano la vertenza regionale sul Sahara marocchino nel quadro delle Nazioni Unite in attesa di raggiungere una " soluzione politica reciprocamente accettabile".


I ministri degli esteri " si sono rallegrati per il processo di negoziati tenuti sotto gli auspici del segretario generale dl'elONU e dell'impegno delle parti da continuare a dare prova di volontà politica e lavorare in un clima propizio al dialogo allo scopo di entrare in una fase di negoziati più intensive" , si legge nella dichiarazione finale di questa riunione dell'Ufficio di coordinamento del MNA.
I ministri hanno aggiunto che l'obiettivo consiste anche nel garantire il successo dei negoziati e l'attuazione delle ultime 7 risoluzioni del Consiglio di sicurezza, che hanno sottolineato consecutivamente che l'iniziativa marocchina d'autonomia è seria e credibile.
Queste risoluzioni chiamano le parti ad entrare in negoziati intensi e sostanziali, dando prova di realismo e dello spirito di compromesso, hanno ricordato.

Conferenza delle MNA in Egitto, a cui il Marocco è stato rappresentato
da una delegazione importante
In questo senso, hanno sottolineato la pertinenza dell'opzione d'autonomia proposta dal Marocco, che mette davanti gli sforzi fatti dal regno dal 2006 per trovare una soluzione alla questione.

La conferenza, alla quale il Marocco era rappresentato da una forte delegazione condotta dal ministro delegato agli affari esteri ed alla cooperazione, Youssef Amrani, hanno anche salutato l'impegno delle parti da proseguire il processo di negoziato attraverso negoziati patrocinati dalle Nazioni Unite.
I ministri hanno espresso la disposizione del movimento a " continuare a sostenere vigorosamente gli sforzi fatti dal segretario generale ed il suo inviato speciale allo scopo e raggiungere un regolamento politico che sia reciprocamente accettabile".

4round dei negoziati informali relativi alla questione del Sahara a Manhasset




Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com