Il movimento dei non allineati
sostiene il processo di negoziato sotto l'egida dell'ONU sul Sahara
14/05/2012 |
La conferenza ministeriale del movimento dei non
allineati (MNA) ha sottolineato, giovedì al termine dei suoi lavori a Charm El
Cheikh in Egitto, l'appoggio
al processo di negoziati che riguardano la vertenza regionale sul Sahara
marocchino nel quadro delle Nazioni Unite in attesa di raggiungere una "
soluzione politica reciprocamente accettabile".
I ministri degli esteri " si sono rallegrati per
il processo di negoziati tenuti sotto gli auspici del segretario generale
dl'elONU e dell'impegno delle parti da continuare a dare prova di volontà
politica e lavorare in un clima propizio al dialogo allo scopo di entrare in una
fase di negoziati più intensive" , si legge nella dichiarazione finale di questa
riunione dell'Ufficio di coordinamento del MNA.
I ministri hanno aggiunto che l'obiettivo
consiste anche nel garantire il successo dei negoziati e l'attuazione delle
ultime 7 risoluzioni del Consiglio di sicurezza, che hanno sottolineato
consecutivamente che l'iniziativa marocchina d'autonomia è seria e credibile.
Queste risoluzioni chiamano le parti ad entrare
in negoziati intensi e sostanziali, dando prova di realismo e dello spirito di
compromesso, hanno ricordato.
Conferenza delle MNA in Egitto, a cui il Marocco è stato rappresentato da una delegazione importante
In questo senso, hanno sottolineato la pertinenza
dell'opzione d'autonomia proposta dal Marocco, che mette davanti gli sforzi
fatti dal regno dal 2006 per trovare una soluzione alla questione.
La conferenza, alla quale il Marocco era rappresentato da una forte delegazione condotta dal ministro delegato agli affari esteri ed alla cooperazione, Youssef Amrani, hanno anche salutato l'impegno delle parti da proseguire il processo di negoziato attraverso negoziati patrocinati dalle Nazioni Unite.
I ministri hanno espresso la disposizione del
movimento a " continuare a sostenere vigorosamente gli sforzi fatti dal
segretario generale ed il suo inviato speciale allo scopo e raggiungere un
regolamento politico che sia reciprocamente accettabile".
4round dei negoziati informali relativi alla questione del Sahara a Manhasset |
martedì 15 maggio 2012
Il movimento dei non allineati sostiene il processo di negoziato sotto l'egida dell'ONU sul Sahara
giovedì 10 maggio 2012
La NATO accusa il Polisario di avere relazioni con i movimenti terroristici
La NATO accusa il Polisario di
avere relazioni con i movimenti terroristici 10/05/2012 |
I campi di Tindouf sono diventati, sotto
l'influenza del Polisario, un riferimento per le attività criminali di qualsiasi
tipo, su fondo di legami sempre più stretti tra i dirigenti dei separatisti e di
Al-Qaeda nel Magreb islamico (AQMI), legge in una relazione che ha appena
pubblicato il centro di fusione militaro-civile che dipende dall'ordine
combinato della
NATO, basato a Norfolk nello Stato americano della
Virginia.
''Il pericolo di destabilizzazione della regione
è reale a causa della capacità dell'AQMI di dedicarsi ai traffici degli armi, di
droghe, ed al contrabbando nei territori dei paesi della vicinanza'', allerta il
documento intitolato: ''Minacce di Sicurezza nel Sahel ed oltre: AQMI, Boko
Haram ed i Shabab''.
Riunione della NATO
Basandosi sulle conclusioni di molte relazioni
realizzate in particolare dal think thank Carnergie Endowment for internazional
Peace, il documento ricorda, in questo contesto, che ''responsabili
maliani, a varie riprese, avevano affermato che il Polisario è implicato nelle
operazioni di rapimento e di traffico di droga in questa regione''.Una
recente relazione think thank americano, Atlantic Council, aveva, lo stesso
senso, informato che la collusione tra l'AQMI ed il Polisario, ritornata davanti
alla scena in seguito al rapimento cittadino occidentale Tindouf, fatto parte un
''tessuto estremista'' che minaccia stabilità Magreb, Sahel e Africa
nell'insieme.
''La franchigia di Al-Qaëda nel Magreb ha
consolidato i suoi legami con il fronte Polisario,
un ravvicinamento per lo meno inquietante che si è illustrato con l'abduzione,
nell'ottobre scorso, di due lavoratori umanitari italiani e di un altro di
nazionalità spagnola, che più è in cuore pieno di Tindouf'', sottolineava lo
studio.
Questa collusione, che si esprime ormai al grande
giorno, si solleva, “non è realmente una sorpresa per gli osservatori, per che
''la gioventù dei campi di Tindouf, che vive senza la speranza di un dopo
giorno migliore, costituisce un terreno fertile per i reclutatori dell'AQMI,
alla ricerca di braccio per sostenere le loro attività terroristiche e
criminali''.
Esperti internazionali analizzano i legami tra Aqmi ed il Polisario |
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